Prospettive di sviluppo per l’economia blu dell’Italia
Mondo Uci - 29 Gen 2025
«L’Italia si trova di fronte a un’opportunità storica per valorizzare il proprio patrimonio marittimo e consolidare il proprio ruolo di leadership nel Mediterraneo». Con queste parole, Mario Serpillo commenta le prospettive della bioeconomia marina italiana, in un contesto di crescente attenzione verso la sostenibilità e l’innovazione nel settore.
La situazione italiana
L’Italia possiede la più estesa piattaforma continentale del Mediterraneo ed è il secondo Paese per sviluppo costiero. Tuttavia gran parte dei nostri mari rimane inesplorata, in particolare le acque profonde, che rappresentano una risorsa fondamentale per il futuro del Paese. L’istituzione della Zona Economica Esclusiva (ZEE) conferirà pieni diritti all’Italia su un’area vasta e ricca di potenziale, offrendo nuove prospettive di crescita sostenibile per l’intero settore. Negli ultimi anni, il settore della pesca ha visto una graduale ripresa in termini di valore economico, nonostante le difficoltà legate all’eccessivo sfruttamento delle risorse e alle politiche di riduzione della capacità di pesca.
Le precisazioni di Serpillo
«Dobbiamo continuare su questa strada puntando su pratiche sostenibili e sull’innovazione tecnologica per migliorare la produttività senza compromettere la biodiversità. Le minacce che gravano sugli ecosistemi marini restano numerose: dall’inquinamento chimico alla distruzione degli habitat, dagli effetti del cambiamento climatico alla presenza di rifiuti marini e microplastiche. “In questo contesto, la Strategia Europea sulla biodiversità per il 2030 e la nuova Legge UE sul ripristino della natura offrono un quadro normativo chiaro per proteggere e valorizzare le nostre risorse marine» aggiunge Serpillo.
Il ruolo dell’acquacoltura
L’acquacoltura rappresenta un altro pilastro fondamentale per l’economia blu italiana, con una produzione ittica di 150.000 tonnellate all’anno provenienti da 800 impianti. Dopo un anno di importanti cambiamenti, il 2025 rappresenta un punto di svolta per il settore ittico italiano. Innovazione e sostenibilità devono andare di pari passo con la tutela della tradizione che rende unico il pesce italiano. L’impegno dell’UCI è chiaro: costruire un futuro sostenibile, competitivo e all’altezza delle aspettative dei consumatori e delle nuove generazioni.