Pensioni 2025: aumentano gli incentivi per restare al lavoro
Previdenza - 25 Ott 2024
Con la firma del Presidente della Repubblica e la presentazione alla Camera ha preso forma definitiva la proposta del Governo per la prossima legge di bilancio in materia di pensioni. Delle molte ipotesi in campo poche le conferme ovvero le proroghe degli anticipi con incentivi contributivi per chi resta al lavoro e qualche sorpresa invece sul fronte della rivalutazione degli assegni
Anticipi solo con sistema contributivo
Malgrado i recenti buoni risultati del gettito fiscale 2023, viste le necessità di riconfermare le misure di riduzione del cuneo fiscale per la classe media, Il Ministero dell’Economia e delle Finanze, non ha potuto assicurare molte risorse per la previdenza. Si ricorda che lo scorso anno la spesa per le pensioni si è impennata di quasi l’8% per l’aumento dell’inflazione e il Ministro Giorgetti proprio in questa stagione aveva affermato : “con questa denatalità impossibile pensare ad aumentare la spesa pensionistica”, né nel breve né nel medio periodo.
Nelle prime indiscrezioni si parlava di uscite anticipate solo per alcune categorie, come le forze armate , e di introdurre Quota 41, anche se in versione contributiva, (che avrebbe richiesto tra i 600 milioni e un miliardo di euro), mentre Forza Italia spingeva invece per un innalzamento deciso delle pensioni minime.
L’intervento si conferma invece in continuità con le misure introdotte con l’ultima legge di bilancio, seguendo la linea tracciata con il bonus Maroni, che incentiva la permanenza al lavoro e rinunciando alla riforma complessiva che doveva mandare in soffitta la legge Fornero.
Le novità includono dunque nuovamente la proroga di
- Quota 103 nella versione “contributiva”;
- Ape Sociale;
- Opzione Donna.
Il cosiddetto bonus Maroni , cioè il taglio sui contributi da versare all’INPS con aumento del netto, verrà esentato da imposte e sarà esteso anche a chi accede alla pensione anticipata ” classica” ( senza requisito di età ma con 42 anni e 10 mesi di contributi o 41 anni e 10 mesi per le donne. Prevista anche la possibilità prolungare il servizio nella Pubblica Amministrazione fino a 70 anni. Si rafforza infine una agevolazione per le madri con 4 figli per le quali l’età di accesso alla pensione sarà abbassata di 16 mesi, invece che i 12 attuali.
Novità pensioni 2025 e previdenza integrativa
Dal 1° gennaio 2025, ai soli fini del raggiungimento dell’importo soglia mensile dell’assegno sociale stabilito per l’accesso alla pensione di vecchiaia, fermo restando il minimo stabilito per legge e solo su richiesta dell’assicurato, può essere computato con prima rata di pensione di base, anche il valore teorico di una o più prestazioni di rendita di forme pensionistiche di previdenza complementare richieste dall’assicurato.
Per consentire una scelta consapevole da parte dell’assicurato, contestualmente alla domanda di pensione le forme di previdenza complementare dovranno mettano a disposizione la proiezione certificata attestante l’effettivo valore della rendita mensile.
Un decreto del Ministro del lavoro di concerto con il Ministro dell’economia dovrà individuare i criteri di computo e le modalità di richiesta e di certificazione della proiezione della rendita.
Novità pensioni 2025 stop alla rivalutazione per fasce
Per quanto riguarda le pensioni già in essere, non è stata confermata la proroga del meccanismo di rivalutazione per fasce introdotto per il biennio 2023-24. Si prevede invece una rivalutazione del 2,2% delle pensioni minime (maggiore rispetto all’1,6 preventivato dall’Istat), che si traduce purtroppo in aumenti di soli 3,2 euro, ben lontana dalle richieste di parte della maggioranza e dei sindacati
Infine viene esclusa la rivalutazione automatica dei trattamenti pensionistici, secondo il meccanismo stabilito dall’articolo 34, comma 1, della legge n. 448 del 1998, per i pensionati residenti all’estero, per i trattamenti pensionistici complessivamente superiori al trattamento minimo INPS.