Le agevolazioni che mirano a includere invalidi e disabili
Previdenza - 4 Set 2024
Diverse sono le agevolazioni attive per i cittadini con qualche forma di invalidità e disabilità. Alcune riguardano il pensionamento anticipato, altre sono contributi per chi assume dipendenti disabili e altre ancora si presentano sotto forma di assegni mensili per aiutare le famiglie alle prese con le spese sanitarie, per l’assistenza e la cura. Ecco quali sono le principali forme di supporto alla disabilità, al di là di quelle previsti dalla Legge 104 (permessi e congedi straordinari).
La detrazione nel modello 730
È utile ricordare innanzitutto che parte delle spese sanitarie sostenute dalle persone disabili e dalle loro famiglie – sia quelle per assistenza specifica che quelle mediche più generiche – sono detraibili al 19% nel modello 730 da presentare in sede di dichiarazione dei redditi. A differenza di altre detrazioni simili, qui non si applica la franchigia massima di 129,11 euro.
Il bonus per l’assunzione di lavoratori disabili
Diverse agevolazioni sono previste per incentivare la partecipazione al mondo del lavoro delle persone giovani e disabili. Tra queste anche un contributo per gli enti e i soggetti del terzo settore, come le associazioni di volontariato, che decidono di stipulare un contratto a tempo indeterminato con disabili al di sotto dei 35 anni. La misura è gestita direttamente dall’Inps
La Disability Card
Per tutto il 2024 è stata prorogata anche l’esperienza della Disability Card, la Carta nazionale della disabilità. Viene rilasciata dall’Inps e permette di fornire una prova della propria condizione di disabilità in maniera immediata, senza troppi passaggi e senza dover presentare documentazione cartacea. Valida anche in altri Paesi dell’Unione europea, fornisce agevolazioni e sconti ad esempio per l’ingresso a musei e luoghi di cultura. Può essere richiesta da persone con invalidità superiore al 67% e dagli invalidi minorenni in generale, oltre che dai sordi e ciechi civili, da chi ha riceve un’indennità di accompagnamento e dagli invalidi sul lavoro.
Assegno di inclusione
I nuclei familiari con persone disabili al loro interno hanno diritto all’Assegno di inclusione, la misura che ha ormai sostituito il Reddito di cittadinanza. L’importo può arrivare fino a 7.560 euro annui nel caso in cui in famiglia ci siano solo persone dai 67 anni in su oppure da persone dai 67 anni in su e altri in gravi condizioni di disabilità. A questo si aggiunge l’aiuto per pagare il canone di affitto, che non può però superare i 3.360 euro.
L’Assegno unico per figli disabili
Chi ha figli disabili ha anche diritto a una maggiorazione della quota che gli spetterebbe con l’Assegno unico. Le famiglie che si trovano in questa condizione e che hanno un reddito Isee che non raggiunge i 25mila euro annui possono contare su 120 euro aggiuntivi ogni mese.
Pensione anticipata e disabili
L’ordinamento dà poi la possibilità di ottenere la pensione anticipata a chi è considerato invalido o disabile. Lo fa attraverso varie iniziative. Per le lavoratrici con invalidità dal 74% in su c’è ad esempio Opzione Donna, fruibile anche da chi svolge la professione di caregiver. Consente di lasciare il mondo de lavoro a 61 anni (60 anni per chi ha un figlio e 59 anni per chi ne ha dai due in su), avendo versato contributi per almeno 35 anni.
L’Ape Sociale, nella sua versione base, si sostanzia invece in un anticipo mensile sulla pensione, fino al raggiungimento dell’età pensionabile, per chi è considerato invalido ai sensi di legge e ha versato almeno 30 di contributi. C’è anche però un requisito anagrafico: 63 anni e 5 mesi. Per chi presenta una forma di invalidità che va dall’80% in su, i requisiti per ottenere la pensione anticipata sono ridotti rispetto al resto della popolazione: bastano 20 anni di contributi, 61 anni di età per gli uomini e 56 anni per le donne.